Adesso l’ospedale Dimiccoli con 2 acceleratori identici può migliorare i trattamenti tumorali
Attivato il secondo nuovo acceleratore lineare all’ospedale “Di Miccoli” di Barletta, dopo l’attivazione a settembre 2024 del primo, nella Radioterapia diretta dalla dottoressa Santa Bambace. Il primo paziente sarà trattato già lunedì 3 marzo.
Alla cerimonia hanno partecipato, tra gli altri, anche il vicepresidente della Regione con delega alla Sanità Raffaele Piemontese, la direttrice generale Asl BT Tiziana Dimatteo, il direttore sanitario Alessandro Scelzi, il direttore amministrativo Ivan Viggiano.
I due acceleratori lineari hanno un costo complessivo di circa 4 milioni di euro a cui si aggiungono i costi per i lavori strutturali, per la dismissione dei due vecchi acceleratori lineari e per l’assistenza tecnica: l’investimento è stato finanziato con fondi CIPE 32/18 “Riqualificazione e ammodernamento tecnologico dei servizi di radioterapia oncologica di ultima generazione nelle regioni del Mezzogiorno”.
I due acceleratori lineari di Barletta sono gemelli e consentono di diminuire il tempo di trattamento, migliorando l’irradiazione dei tumori per preservare i tessuti sani.
I nuovi acceleratori Varian True Beam erogano radiazioni ad una intensità che può arrivare fino a 4 volte quella raggiunta dalla precedente tecnologia. Il nuovo lettino di trattamento consente di posizionare il paziente (e quindi il volume tumorale da irradiare) nello spazio in 6 dimensioni e non più solo in 3 come in precedenza e con una precisione al di sotto di 1 millimetro. Inoltre un sistema ottico di rivelazione della superficie del corpo del paziente consente di interrompere automaticamente l’erogazione del fascio di radiazioni, a seguito di un minimo movimento del paziente sul lettino.
Con i nuovi acceleratori lineari è possibile erogare le radiazioni solo in una selezionata fase respiratoria del paziente, opzione molto importante per trattare i volumi tumorali soggetti al movimento respiratorio come tumori polmonari, della mammella e del fegato. La precisione del posizionamento e la maggiore velocità di erogazione del fascio di radiazioni di alta energia consentiranno di trattare volumi tumorali molto piccoli ad altissime dosi, garantendo un maggiore risparmio degli organi sani adiacenti al volume tumorale. La definizione dei volumi tumorali di trattamento a cura dei medici radioterapisti è più accurata grazie all’uso dei nuovi software di registrazione delle immagini tumorali acquisite sia con la Tac di centraggio che con la Risonanza magnetica e con la PET.
La precisione del trattamento è garantita dalla stretta collaborazione tra i radioterapisti con l’unità operativa di Fisica Sanitaria, diretta da Giovanni Simeone, il cui lavoro garantisce che la distribuzione di energia della radiazione per ciascun nuovo paziente sia la migliore possibile per colpire le cellule tumorali, salvaguardando al massimo gli organi a rischio. Per essere certi della distribuzione dell’energia nel corpo umano, infatti, prima dell’utilizzo di un acceleratore lineare sui pazienti, il Fisico Medico effettua una complessa campagna di misure di energie all’interno di un fantoccio d’acqua che simula il corpo del paziente, con lo scopo di analizzare geometricamente le dimensioni e la qualità dei fasci di radiazioni prodotti dall’ acceleratore. Tutte le misure acquisite vengono inserite in un sistema di calcolo che predice per ogni paziente da curare, come sarà la distribuzione dell’energia assorbita all’interno del volume tumorale. Un lungo lavoro preliminare per garantire a tutti i futuri pazienti della radioterapia un trattamento personalizzato e di qualità.